Testo completo
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Padre Virgilio Corbo
(Avigliano 1918 - Cafarnao 1991)
Ai piedi del paese nel piazzale dove fino al 1975 c’era l’antica chiesa di San Giovanni, una bella scultura dell’artista locale Vincenzo Claps è lì a ricordare i natali e la vita di Padre Virgilio Corbo che in Avigliano maturò la sua vocazione sacerdotale.
Egli in un’intervista in cui gli si chedeva se desiderasse la sua vita in Terra Santa così rispondeva: "Sono nativo della Lucania e attaccato alla mia terra, ma sono venuto in Palestina da ragazzino, a dieci anni. Nella terra di Gesù ho vissuto un’esperienza che mi ha fatto comprendere la storia del Cristianesimo e la bellezza del Vangelo. E questa esperienza continua ancora con risvolti, sorprese, scoperte sempre più interessanti: per questo ho deciso di restare sempre in Terra Santa al servizio del Vangelo e della Scienza".
Il desiderio di quest’uomo è stato esaudito: il suo corpo infatti è stato tumulato presso la casa dell’Apostolo Pietro, la cui scoperta gli ha segnato un posto di prestigio nella storia dell’archeologia. Formatosi alla scuola di Padre Bellarmino Bagatti, fece le sue prime esperienze di scavo a Emmanus di Qubeibeh dal 1940 al 1943 e successivamente proseguì le sue ricerche in Giudea, in Giordania, in Gallilea, pubblicando puntualmente i risultati degli scavi in rapporti preliminari e pubblicazioni definitive. L’elenco degli scritti comprende più di cento titoli tra monografie ed articoli riportati su prestigiose riviste giornalistiche.
Tra le onorificenze e le attestazioni di stima, in riconoscimento dei suoi alti meriti, nel 1983 la Santa Sede nominò Padre Virgilio Corbo Commissario generale per la preservazione del patrimonio culturale in Terra Santa presso l’Unesco, in caso di conflitto armato. Il suo vanto maggiore è stato non tanto quello di aver ritrovato la casa di San Pietro, quanto quello di aver reso Cafarnao un luogo sacro e la casa di Pietro un luogo di preghiera come lo fu nei primi secoli dell’era Cristiana