Descrizione
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E' un tempietto votivo, dove si venera il Crocifisso, voluto dal compianto Mons. Luigi Filippi per far dimenticare un luogo troppo malfamato, denominato "ngape a lu 'mbise", e portato a termine soltanto nel 1904 con la cooperazione - si legge in una iscrizione posta all'interno della Cappella - di Gianturco Francesco fu Vito e Stolfi Michele fu Nicola.
L'ultimo restauro radicale fu effettuato nel primo ventennio del secolo.
Eretta sul punto terminale della collina ai cui piedi sorge il paese, la Chiesetta riveste un particolare valore paesaggistico.
Internamente ha una forma circolare, sfaccettata all'esterno con lati tagliati ad otto angoli, tutti lavorati in pietra da taglio e concordati a due a due da una colonnina, sempre in pietra, leggermente emergente.
Pregevoli sono pure il portale e il reggi-campana, anch'essi realizzati in pietra da taglio.
Si accede al tempietto per un sentiero a tornanti, lungo il quale sono state sistemate le quattordici stazioni della "via Crucis", tutte in marmo, che sostituiscono le vecchie edicole in legno.
Notevole è il culto che gli aviglianesi tributano alla passione di Cristo, specie nel periodo della quaresima in cui si va al Calvario, in mattinata, a fare - si dice - la "quarantana".
Dopo il secondo conflitto mondiale, il tempietto si è arricchito di un arazzo russo, di buona fattura, raffigurante l'ultima cena, portato dalla Russia dal tenente Colonnello Luigi Emanuele Gianturco, allora comandante dell'Armir, la cui famiglia si è sempre interessata alla cura della chiesetta.
Testo tratto da "Avigliano città di Maria" di Don A. Verrastro, 1983
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Georeferenziazione
Indirizzo: Avigliano, Potenza, Basilicata, 85021, Italia
Quartiere:
Circoscrizione:
CAP: 85021